Dos Fregoso, de Italia aos Fragoso de Portugal
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Dos Fregoso, de Italia aos Fragoso de Portugal
Procuro dados sobre a origem dos Fragosos, em Portugal
As genealogias dizem que provém de Pietro Fregoso, oriundo de Milão (e não Fulgosi), dizem ser filho de Octaviano Fregoso, duque de Génova, vindo para Portugal já no decurso do séc. XVI e a quem D. João III fez algumas mercês. Casou em Chaves. Foi seu neto um
Paulo de Milão Fragoso, advogado da Casa da Suplicação, casou primeiras núpcias com Maria de Abreu e segundas núpcias com D. Maria Serrão, da qual teve: Jerónimo Milão Fragoso, que obteve carta de Brasão de Armas de Fragoso, a 13-XII-1627
La famiglia Fregoso
Il nome della famiglia prende origine dal borgo, situato tra Granarolo e Begato, nella parte nord ovest di Genova.
Il toponimo della località, a detta del Ferro, è in relazione con le piante di felce che lì vegetavano.
La famiglia Fregoso di origine popolare e di parte guelfa malgrado le diverse qualificazioni politiche ebbe valido sostegno dai Doria e dalla fazione ghibelllina in funzione della sua aperta ostilità alla famiglia Adorno. L’ascesa della famiglia nella vita politica genovese risale a Rolando, vissuto nel XII secolo, castellano di Voltaggio, Gavi e Portovenere, al quale succedettero uomini insigni nel governo, nelle lettere e nella chiesa.
Il Giustiniani riferendosi alle cronache genovesi del 1476 ricordando i Fregoso menziona un bellissimo altare della famiglia in una chiusa di Verona, come pure la casa posseduta "grande e ampia nella contrada di San Tommaso, la quale gli fu donata dalla Repubblica per una vittoria ottenuta nell’isola di Cipro e per aver condotto il Re preso a Genova". Dopo Rolando Fregoso, il nome del casato acquistò prestigio con altri personaggi :
Domenico Fregoso di Rolando, (1325-1390) . Ottenne l’incarico dogale dal 1370 al 1378, aprendo la lunga serie dei Dogi della sua famiglia. A giudizio del padre Levati, Domenico Fregoso, malgrado la sua ambizione fu uno dei maggiori rappresentanti del casato. Domenico era l’ultimo dei sette figli di Rolando e di Manfredina Fregoso. Il suo nome compare per la prima volta nel 1355 nelle scritture delle compere di san Giorgio, dove non ancora trentenne ricopriva la carica di consigliere anziano e membro del primario consiglio. Acquisita stima in questa attività, dal Doge Gabriele Adorno, venne associato al massimo potere per il governo della città e le sue prime azioni furono rivolte contro i nobili, particolarmente contro i Fieschi.
Il potere politico di Domenico Fregoso si concretò nel 1372, allorché in quell’anno la flotta genovese, comandata da suo fratello Pietro, riconquistò l'isola di Cipro. Nel 1377 con solenni festeggiamenti accolse il papa Gregorio XI che da Avignone torna a Roma per istanza di Santa Caterina da Siena, Mentre si accingeva a combattere la compagnia di ventura detta la Stella, il popolo sollecitato da Antoniotto Adorno, lo cacciò dal palazzo di governo condannandolo al bando perpetuo con i suoi familiari conformemente alla sentenza del Doge Guarco.
Nel 1390 dopo che nel mese d'agosto suo figlio Giacomo venne eletto Doge, rientrò in patria dall'esilio decedendo nello stesso anno. Fu sepolto nel sepolcreto della famiglia in Santa Marta, dove era stato pure sepolto "con memoria onorevole" il capostipite della famiglia Rolando Fregoso.
Pietro I Fregoso di Rolando, (1330-1404). Fratello del Doge Domenico e zio del Doge Giacomo si addottorò in legge dedicandosi attivamente nella mercatura con le colonie del Levante. Ebbe pubblici incarichi come podestà di Novi. Eccelse pure nelle armi e in gran parte a lui, nominato ammiraglio della Repubblica si deve la conquista di Cipro nel 1373, che gli valse oltre agli onori il dono di un palazzo presso la porta di San Tommaso; l'edificio amplissimo e riccamente decorato era compreso nella superficie dell'attuale palazzo Doria-Fassolo. All'età di sessantatre anni a coronamento delle sue spiccate ambizioni venne eletto Dotte, carica che detenne per un solo giorno, il 13 luglio 1393. Dopo la deludente esperienza partecipò ad altri incarichi pubblici in qualità di dottore in legge e consigliere del Comune. Morì il 22 aprile 1404 ed a detta dei cronisti ebbe sepoltura nel coro di San Francesco di Castelletto.
Giacomo Fregoso, (1340-1420). Figlio di Domenico, per la sua natura mite così diversa dagli altri appartenenti al casato "quasi che non scorresse nelle sue vene sangue dei Fregoso" nacque attorno al 1340. Si applicò nell'età giovanile con entusiasmo agli studi umanistici affermandosi buon letterato e filosofo da acquisire la stima dei suoi contemporanei. Laureatosi in giurisprudenza, partecipò alla società commerciale istituita sotto il patronato dei governanti per gli affari ed imprese marittime nel Levante, costituita nel 1362 con la denominazione di Maona di Scio. A Giacomo Fregoso, poco più che ventenne, si deve il nome dato alla società fulcro dell’economia genovese di quel periodo. Alla sua affermazione nel commercio seguì il successo militare che lo distinse nel 1373 durante la guerra contro Cipro. Rientrato in patria, venne eletto capitano della riviera di ponente dal padre Domenico Fregoso che era Doge. La caduta del potere paterno nel 1378, lo coinvolse con le sventure della famiglia sino al 1383, quando i Fregoso, per amnistia comminata dall’allora Doge Leonardo Montaldo, poterono rientrare a Genova. Il ritorno in patria gli favorì l’ammissione negli anziani, carica alla quale venne eletto diverse volte. Su incarico del Doge Antoniotto Adorno, preparò le accoglienze e l'alloggio per ricevere a Gcnova il papa Urbano VI ospitato in San Giovanni di Pre. La sua personalità lo distinse pure in compiti diplomatici presso Amedeo VII di Savoia detto il Conte Rosso. Queste attività non gli fecero difettare la cura dei suoi privati interessi di « maonese di Scio, possessore di venti caratti della colonia ».
Durante la crisi di governo del 1390, dopo la fuga a Savona di Antoniotto Adorno, il popolo in armi lo elesse Doge il giorno 8 agosto, valutando la sua abilità di mercante ed equilibrato politico, ravvisando in queste peculiarità garanzie di pacifico governo. Però il clima politico del tempo non si presentava facile a chi come Giacomo Fregoso era «eloquente, studioso delle dottrine degli antichi, buon storico, buon filosofo, prudente, grato ad ognuno e senza molestia » secondo il giudizio che espresse su di lui il Giustiniani. Un ripensamento ed una chiara aspirazione di riconquista del potere mosse Antoniotto Adorno a radunare ottocento uomini in Sestri Ponente con fini non certo rassicuranti per il Doge Giacomo Fregoso il quale deciso a rifiutare possibili spargimenti di sangue, malgrado le offerte di aiuti si ritirò nel suo studio situato nel pubblico palazzo. Sorpreso da Antoniotto Adorno « nell'estasi dei suoi libri», Giacomo Fregoso fu dall'usurpatore Adorno invitato ad lauto banchetto offerto in suo onore dove gli furono risevati tutti i riguardi che si convenivano ad un uomo così inoffensivo. I rapporti fra Giacomo Fregoso ed Antoniotto Adorno, dopo una sollevazione avvenuta a Savona, furono compromessi e velati di sospetto nei confronti dell'ex Doge Fregoso il quale, nonostante la sua mitezza visse confinato nel castello di Lerici fino al 1396. Ritornato a Genova nel 1398 in virtù della stima che gli era rivolta venne eletto Consigliere Anziano e Ambasciatore a Firenze e Pisa. Durante il periodo di dominazione francese, venne inviato dal maresciallo Bocicault ai solenni funerali del Duca Gian Galeazzo Visconti, morto a Milano il 3 settembre 1402 accreditandolo in quel ducato come Ambasciatore della Repubblica di Genova. L'antico suo prestigio diplomatico tornò così ad affermarsi nelle numerose ambascerie che svolse a Roma ed a Venezia; nel 1411 settantunenne ricevette l'incarico di Provvisore del Mare, con il compito di provvedere alla riorganizzazione della marina da guerra sempre impegnata nelle repressioni contro la pirateria.
La data della morte di Giacomo Fregoso si può dedurre dagli atti relativi alla ripartizione delle sue so stanze stesi attorno al 1420. Il suo corpo venne tumulato nella tomba monumentale fatta edificare dal padre nel sepolcreto di Santa Marta, di cui ai nostri giorni non ne rimane traccia.
Tommaso Fregoso di Pietro, (l370-1453). Il Levati lamenta come di una così insigne figura manchi, tramandata dai suoi contemporanei, una compiuta biografia. Egli senza dubbio occupa il primo posto per ingegno e abilità fra tutti gli appartenenti al suo casato raccogliendo le doti di valore del padre ingentilite da una vasta cultura umanistica. Il suo primo apparire nella vita politica genovese, dopo essere stato capitano a Famagosta, si ha nel 1400 allorché con Orlando suo fratello tentò di occupare il Palazzo con duecento armati onde essere proclamato, assieme al congiunto, rettore della città per imporsi all'anarchia allora imperante.
L'insuccesso dell'impresa gli costò un breve periodo di carcere; nel 1403 venne nominato dal Bocicault governatore di Corsica, e successivamente al ritorno dall'isola il popolo lo elesse al consiglio degli Anziani. Tommaso Fregoso resse il dogato in tre riprese: dal 4 luglio 1415 al 23 novembre 1421; rieletto il 3 aprile 1436 fu deposto per un giorno il 24 marzo 1437 e poi proseguì nel massimo incarico di governo fino al 1442. L'incarico politico non lo distolse dalla cura delle sue cospicue ricchezze accumulate con i traffici nelle coste dell'Oriente, e dall'educazione dei figli dei due suoi fratelli, Orlando e Spinetta, dedicando loro le attenzioni che avrebbe riservato al suo unico figlio morto ancora bambino. Tommaso Fregoso fu sopraggiunto dalla morte a Savona all'età di 83 anni. Significativo giudizio di lui fu scritto da Ambrogio Pesce che lo ricorda come uomo di grande acume e profondo conoscitore di uomini e di cose rivolto nella sua azione « a' conseguire» l'indipendenza della Repubblica, il ritorno delle terre che le spettavano ed il raggiungimento della pace, convinto com'era che ad un popolo, la cui principale risorsa consisteva nell'esercizio della mercatura, occorressero la quiete e la conservazione dei buoni rapporti con tutti gli stati coi quali i genovesi avevano maggiormente a fare.
Battista I Fregoso di Pietro, (1380-1442). Degli undici figli che ebbe Pietro Fregoso, Battista, fu uno degli ultimi essendo nato nel 1380. Molte analogie si riscontrano tra la sua vita e quella del padre, e principalmente si ricorda come l'uno e l'altro ebbero il dogato per un solo giorno, ottenuto in entrambi i casi con violenza e con tradimenti. In periodi alterni fu amico e avversario dei Visconti e per la sua ambizione non esitò a tradire la patria ed i parenti. Come riferito fu Doge per un giorno, il 23 marzo 1436, favorendo l'interesse del Ducato di Milano a scapito della sua città, benché coprisse l'incarico di Capitano Generale di terra e di mare della Repubblica. Battista Fregoso morì il 20 giugno 1442 e l’immenso apparato per i suoi funerali e le relative spese furono causa di solenni lamentele da compromettere il dogato del fratello Tommaso. La sua salma fu tumulata nella chiesa di San Francesco di Castelletto.
Spinetta Fregoso, (1400-1470). Nacque da Spinetta, figlio di Pietro, e da Benedetta Doria ed ebbe a battesimo il nome del padre, il quale morì nel 1425.
Durante la sua adolescenza seguì il genitore nelle diverse peregrinazioni condotte nelle colonie di Pera e Caffa dove era stato inviato come castellano. Nel 1425 Spinetta figlio è presso il castello di Sarzana ospite dello zio Tommaso, al quale fu legato profondamente. infatti, appena Tommaso Fregoso venne eletto Doge, nel 1436, per circondarsi di persone sicure affidò a Spinetta il governo del vicariato della Spezia minacciato dalle armi viscontee. La sua elezione a Doge avvenne il 17 luglio 1461, ma il suo modesto carattere lo indusse alla rinuncia dei supremi poteri per poter vivere in tranquillità nei suoi feudi.
Morì il 4 giugno 1470 lasciando tre figlie ed un unico maschio, Antonio, figlio naturale e da lui mai legittimato. Lo Spotorno lo ricorda come «uno dei più belli ornamenti della musa genovese » per le sue diverse opere poetiche, lodate dall'Ariosto e da altri poeti, i quali ebber6 a dire: « Anton Fulgoso / che in vedermi appresso / Al lito mostrò gaudio e meraviglia ».
Giano I Fregoso di Bartolomeo, (1405-1448). Ricordato come uomo rapace, dette prova di valore quando trentenne tolse il castello di Voltaggio ai Visconti dopo un'aspra battaglia. Fu governatore di Corsica per sei anni; da tale incarico fu destituito. Con le armi assalì il Doge Barnaba Doria obbligandolo a fuggire. Eletto Doge il 30 gennaio 1447 concluse la sua amministrazione il dicembre dello stesso anno quando l'incolse la morte. Fece decapitare per cospirazione Gio Antonio Fieschi e promosse la ricostruzione del Castelletto, distrutto dal popolo nel 1436. E' annoverato dal Giustiniani negli scrittori liguri. Morì dopo tre mesi di una grave malattia malgrado le cure del famoso dottore Guarniero, chiamato appositamente da Pavia.
I suoi funerali s svolsero con « pompa reale » e speciali Orazioni furono celebrate in San Lorenzo da Pietro Perleoni di Rimini noto letterato. La salma fu depositata in San Francesco di Castelletto ove un monumento in marmo venne innalzato a sua memoria. Di tale complesso scultoreo oggi se ne sono perdute le tracce.
Pietro II Fregoso di Battista, (1412 - 1459). Nipote di Pietro I trascorse la giovinezza militando nell'esercito dei Visconti e da essi ebbe l'investitura del feudo di Gavi. Eletto Doge nel 1451 - tale carica fu tenuta fino al 1458 - cedette Genova, frustrata da lotte intestine a Carlo VII di Francia che conservò il dominio della città per tre anni: fino al 1461. Pietro II Fregoso fini lapidato dal popolo, presso la porta di Sant'Andrea, il 14 settembre 1459 dopo un vano tentativo d'insurrezione contro i francesi. Il suo dogato fu caratterizzato dalla perdita delle colonie genovesi d'Oriente (Pera, Caffa e Scio) e della definitiva decadenza dei fiorenti commerci con quelle regioni. A lui si deve la coniazione di dodici monete d'argento, ove nella raffigurazione tenne ad esprimere il suo animo religioso facendovi incidere il monogramma di Cristo (J.H.S.). Dalla moglie Bartolomea Grimaldi ebbe sei figli: tra essi era il futuro doge Battista II Fregoso.
Ludovico Fregoso di Bartolomeo, (1415-1489). Fratello di Giano I nacque da Bartolomeo e da Caterina Orodelaffi. Malgrado il perfetto accordo che lo legò sin dalla giovinezza al fratello, il suo carattere fu del tutto differente per la natura mansueta e più riflessiva che lo distinse nell'applicazione agli studi. Fu assistito negli anni di studio dal celebre umanista Bartolomeo Ivani, che successivamente gli fu fidato amico, segretario e precettore dei suoi figli. La sua prima apparizione nel campo militare e civile fu quando dallo zio Tommaso Fregoso fu inviato nel 1437 a Contrastare le azioni moleste che i marchesi del Carretto commettevano ai danni della Repubblica. Dopo tale incarico passò come Capitano nella riviera di Levante, con l'incarico di perseguire e rintracciare nella regione gli eretici ussiti e valdesi; in questo compito fu affiancato dal domenicano Raffaele da Parnasio, maestro dl teologia e inquisitore. Dal fratello Giano salito alla dignità di Doge nel 1447, ricevette incarichi diplomatici a Napoli presso la corte di Alfonso d'Aragona - dal quale trasse la cospicua rendita annua di mille scudi - e poi presso la Santa Sede l'amicizia con il ligure Nicolò V gli valse il dono dell'investitura dell'isola di Cipro, privilegio che dai tempi antichi era riservato ai successori di Pietro. La malattia del fratello Giano lo richiamò in patria dove giunte nel momento dell'estremo trapasso. Il giorno della morte di Giano Fregoso, 16 dicembre 1447, corrispose a quello dell'elezione di Ludovico a Doge. Tutto ciò avvenne pacificamente e senza azioni di forza facendo rilevare il fatto come raro nella storia del dogato genovese. Il suo operato si rivolse ad accomodare il difficile governo della Corsica, nominando suo sostituto nell'isola il cugino Galeazzo, che la governò fino alla cessione fatta al Banco di San Giorgio. Con eguale impegno, Sotto il suo regime, si pose fine alla guerra contro Finale con la demolizione del castel Govone, risparmiando il paese per suo espresso desiderio. Deposte le insegne dogali il settembre 1450 si ritirò nel castello di Sarzana con la moglie, donna Ginevrina Gattilusio. L'isolamento nel feudo confinante con il territorio ligure fu significativo per dimostrare la sua avversità al cugino Pietro Fregoso, urto che si rifletteva negli ambienti delle rive opposte del Magra, i quali parteggiavano chi per Ludovico, chi per il Doge Pietro. Dopo la rinuncia alla carica di Spinetta Fregoso, il luglio 1461, Ludovico venne nuovamente eletto Doge dopo aver ricevuto in consegna la fortezza di Castelletto. Mentre in città si acuiva la tensione tra lui e il cugino Paolo, arcivescovo, definito "demone di turbolenza", nel 1463, fu costretto ad abbandonare il governo e preda del cugino fu trascinato ai piedi del Castelletto come ostaggio affinchè i suoi armati consegnassero la fortezza al nuovo Doge. Nel Castelletto, Ludovico, visse prigioniero per circa un mese. La lotta fra i due cugini perdurò implacabile sino alla venuta a Genova delle truppe milanesi comandate dal Duca Francesco Sforza, favorevole a Ludovico. La morte del Duca di Milano, avvenuta nel 1466, e la comparsa del suo erede Galeazzo, rovesciò i buoni rapporti costringendo Ludovico Fregoso a difendersi dalle armi degli Sforza. Nel 1469 vendette Sarzana, ai fiorentini, per 40.000 ducati malgrado un patto che stabiliva la località alienabile soltanto alla Repubblica di Genova. Da quel periodo Ludovico ricomparve ammiraglio al servizio di Ferdinando d'Aragona e, nel 1478, recò aiuto a Genova al comando di una flotta per liberarla dal giogo delle armi milanesi. Per merito del figlio Agostino il feudo di Sarzana ritornò alla famiglia nel 1484, la quale, infine, lo cedette al Banco di San Giorgio. A due anni dalla morte del figlio Agostino perito per una ferita riportata in battaglia, Ludovico Fregoso morì a Nizza, nel 1489, ove si era ritirato.
Paolo Fregoso di Battista, (1430-1489). E' ricordato come uomo nefasto per la sinistra memoria che lasciò ai po steri, i quali misero in dubbio la sua vocazione sacerdotale. Studiò a Pavia incoraggiato alle dottrine teologiche dal papa Nicolò V. Nel 1451 lo ritroviamo nel monastero di Sant'Andrea a Sestri Ponente e dopo il 1453, quando fu eletto abate, iniziò la sua ascesa nella gerarchia ecclesiastica, conclusasi con la nomina ad arcivescovo di Genova a soli ventisei anni. Fu Doge di Genova per ben tre volte in diversi periodi dal 1462 al 1488. Vendette la città a Gian Galeazzo Sforza, duca di Milano, che tenne il potere per sette mesi, dal gennaio all'agosto 1488.
Esasperati dalle lotte intestine provocate dai Fregoso gli Anziani invocarono la protezione della signoria di Milano, affidando la città per un anno agli Sforza, sino all'intervento di Luigi XII di Francia che fu a Genova due volte, nel 1499 e nel 1507. Paolo Fregoso, bandito dalla città e dal territorio del la Repubblica, peregrinò in Piemonte, nel Veneto e si spinse fino a Roma dove finì i suoi giorni. Dal Levati è ricordato come fra i molti misfatti non mancò di macchiarsi la stola » generando cinque figli dei quali Fregosino fu il più noto. Memorie inerenti la sua persona ricordano come per sua disposizione dal 1463, fosse dichiarata, con consenso degli Anziani, festa di precetto la decollazione di San Giovanni Battista. A suo merito sono da ricordare le relazioni con il Beato Angelo da Chivasso per l'istituzione del Monte di Pietà, col proposito di porre fine ai prestiti ad usura.
Battista II Fregoso di Pietro (l440-1504). Nacque in un periodo travagliato per la Repubblica dal già Doge Pietro II e dalla nobildonna Bartolomea Grimaldi. Per distinguerlo dal nonno paterno Battista I Fregoso veniva chiamato Battistino, e durante le avversità politiche del padre, giovinetto trovò conforto ed ospitalità presso gli zii principi di Piombino. Tale periodo favorì la sua formazione culturale sotto la guida di Raimondo Soncino, accompagnando gli studi umanistici con l'esercizio delle armi, riconoscendo in questa attitudine la grandezza della sua famiglia. La validità di una sua vocazione letteraria si espresse con due libri, dei quali il più noto porta il titolo greco di Anterote, che vide la luce a Milano nel 1496 ottenendo riconoscimenti ed il privilegio di una traduzione in francese pubblicata a Parigi nel 1581, dal titolo Deux libres de còntramour . L'altra sua opera dal titolo "Baptista Fulgosi Anteros" la scrisse in rozzo volgare con al margine postille latine.
Dopo aver trascorso la gioventù negli agi delle Corti di Piombino, si trasferì nel fondo di Novi, concesso dal Duca di Milano a suo padre a compenso di un suo intervento militare contro gli Sforza e dallo stesso Duca ottenne nel 1462 l'investitura di un fondo a Rivanazzeno nell'oltre Po pavese. Le sue aspirazioni alla riconquista del potere degli avi nella politica genovese, si manifestò nel 1478, subodorando favorevole la turbolenta situazione di Genova frustrata da continue minacce di guerra civile, con il popolo e la nobiltà tesi contro gli Adorno legati agli Sforza. Partito da Novi con i suoi fidi e con un buon numero di armati raggiunse Genova dove con seicento ducati acquisì alla sua causa Obietto Fieschi ed il suo esercito, disponendo così di forza sufficiente ad allontanare Prospero Adorno dal Palazzo. Il 25 novembre 1478 gli venne conferito il Dogato che mantenne cinque anni operando in tranquillità, sino a quando suo zio, l'arcivescovo Paolo Fregoso gli fece sottoscrivere l'abdicazione al fine di strappargli il potere.
Ritiratosi a vita privata scrisse un profilo del parente Paolo Fregoso usurpatore, dettato dal comprensibile risentimento non risparmiando le più pesanti accuse. Gli atti persecutori dell'Arcivescovo Paolo, raggiunsero Battista Fregoso pure nella sua dimora di Novi, costringendolo a trasferirsi in Francia per dedicarsi allo studio della storia e delle lettere. Le difficoltà di governo di Paolo Fregoso, malvisto per il malcontento sempre crescente, lo richiamarono in patria deciso a vendicare quanto aveva dovuto subire e certamente avrebbe commesso un atto di giustizia sommaria se le pugnalate dirette all'arcivescovo Paolo Fregoso non fossero state deviate dall'intervento di Paolo Doria. La caduta del Doge segnò la messa al bando di tutti i Fregoso ed anche Battista II tu costretto all esilio dove trovò il tempo di scrivere il volume "Fatti e detti memorabili". Con i suoi vari tentativi di riemergere nella scena politica attraverso varie alleanze cercò invano di rivendicare il prestigio, le sostanze ed i feudi passati al cugino Fregosino, figlio dell'Arciveseovo Paolo Fregoso. Trascorse gli ultimi giorni della sua vita a Roma dove si era recato nella speranza di ricevere conforto dal papa Giulio II, che in età giovanile gli era stato amico e compagno d'armi. Morì nel 1504 e venne sepolto a Genova nella chiesa di Sant’Agostino.
Giano II Fregoso di Tommasino (1455-1525). Raggiunse maggior gloria fuori Genova che in patria, dove raccolse delusioni ed amarezze. Nacque a Genova nel 1455 da Tommasino Fregoso e da Caterina Malaspina, ricevendo nella giovinezza una rigorosa istruzione militare tanto da tare di lui un perfetto uomo d'armi.
Dopo aver vissuto gli anni dell'adolescenza in Corsica, assieme al padre il quale impegnò tutte le energie onde ottenere il dominio dell'isola, Giano II, rinunciando ad insistere nelle ostinate pretese paterne si trasferì a Roma dove ottenne calorose accoglienze dal papa Giulio II, che lo onorò della nomina a condottiero della Cavalleria Pontificia. L'invito dei nobili di accorrere in loro aiuto nel 1506, malgrado il dissenso del papa decisamente antifrancese, lo vide assieme al cugino Ottaviano marciare alla volta di Genova dopo aver raccolto un esercito a Bologna. Quando Giano II ebbe meglio conosciute le ragioni che determinarono la guerra fra i nobili alleati dei francesi ed i popolari rivendicanti la libertà, rinunciò all'impresa ponendo la sua spada al servizio della Repubblica di San Marco. La fiducia di Giulio Il nei suoi confronti, lo assegnò ad occupare la Lunigiana nel quadro delle azioni per scacciare i francesi di Luigi II dall'Italia, e nel giugno 1512 quando la morte di Gastone di Foix ravvivò le speranze di successo della lega, Giano li Fregoso sbarcò a Chiavari con le sue truppe. Raggiunta Genova con un numero raddoppiato di forze per la partecipazione di molti volontari, assediò gli ultimi baluardi francesi in città rappresentati dalle fortezze della
Briglia e del Castelletto. La morte di Giulio II, avvenuta nel 1513, ed il distacco dei Fieschi passati ad appoggiare gli Adorno, fecero insorgere difficoltà nella permanenza di Giano Fregoso a Genova, ad un anno dalla sua elezione a Doge, minacciata da una controffensiva francese sopra al suo definitivo abbandono della città sopra una nave. Tramontata ogni speranza di affermarsi nella vita politica genovese tornò a servire la repubblica di Venezia ottenendo il grado di Governatore Generale dell’esercito nell'impresa di Lombardia contro Carlo V. Nel 1516 alla testa dell'esercito veneto inflisse una completa sconfitta all'esercito tedesco comandato da Massimiliano I, nella battaglia di Rocca d'Anto vicino a Brescia, città ove morì nel 1525 all'età di settanta anni. Il suo corpo ebbe sepoltura a Verona nel tempio di Sant'Anastasia, dove il figlio Enrico, canonico di quella chiesa gli fece erigere un sontuoso monumento ancor oggi visibile e perfettamente conservato. Giano II Fregoso ebbe in moglie Aldobella Leca, che lo rese padre di ben nove figli, dei quali Cesare, il primogenito, fu capostipite del ramo dei Fregoso di Padova.
Ottaviano Fregoso di Agostino (1470- 1524). Riconosciuto il personaggio di maggiori virtù della famiglia Fregoso, ebbe i natali a Genova nel 1470 dal Doge Fregoso e da Gentile di Montefeltro figlia del duca di Urbino. Nella città di origine della madre, presso la corte, Ottaviano trascorse gran parte della sua giovinezza e con i genitori visse in Urbino il periodo d'esilio imposto ai Fregoso. Presso quella corte Ottaviano ricevette educazione letteraria che lo farà distinguere in quell'arte e ricordare per le sue doti dal Bembo e dal Guicciardini. A diciassette anni perse il padre, deceduto per una mortale ferita riportata in un combattimento contro gli Angioini. Di suoi fatti d'arme si ha menzione la prima volta quando nel 1497, con l'aiuto delle truppe francesi di Carlo VIII, pensò di operare per la cacciata degli Sforza da Genova. Dopo l'elezione a pontefice di Giulio II, Ottaviano, per l'alta considerazione che di lui aveva il papa, ottenne il titolo di generale della Santa Chiesa e nel 1506 fu inviato a Bologna per recuperare la città dalle mani di Giovanni Bentivoglio che la teneva in suo potere. Nello stesso anno partecipò con il cugino Giano II all'azione mirante a cacciare i francesi da Genova, ritrovandolo nel 1521 a ripeterne con successo l'impresa. Proclamato Doge nel giugno 1513, promosse la demolizione della Briglia, fortezza che testimoniava tangibilmente il dominio francese, e l'ammodernamento degli impianti portuali, facendo scavare i fondali onde renderli più accessibili al naviglio pesante. La sua magnanimità lo rese indulgente con il cugino Giano II, che per rivalità, cercò di carpirgli la carica, e con chi tentò di farlo decadere come i Fieschi e gli Adorno. L'ascesa al trono di Francia di Federico I segnò la più grave e definitiva minaccia al suo governo che decadde nel novembre 1515, dopo un accomodante trattato con il re, che lo nominò virano regio. Nel 1516 per sua delibera venne costruito il campanile della cattedrale di San Lorenzo ed al suo interessamento si deve l'istituzione dei riformatori della legge. Quando la città venne sopraffatta e saccheggiata dagli spagnoli e dagli svizzeri, nel 1522, Ottaviano venne cat turato mentr'era infermo colpito dalla podraga. Caduto nelle mani del crudelissimo marchese di Pescara venne tradotto in catene in un angusto carcere dell'isola d'Ischia ove morì nel 1524.
Significativo elogio di Ottaviano Fregoso fu scritto dal Guicciardini il quale lo ricorda ," principe certamente di eccellentissima virtù, e per la giustizia sua e per altre parti notabili, amato tanto in quella Città, quanto può essere amato un principe nelle terre piene di fazioni, e nella quale non era del tutto spenta nella mente degli uomini, la memoria dell'antica libertà".
Fregosino Fregoso di Tommasino (sec. XVI). Fratello del Doge Giano II acquistò notorietà per l'uccisione di Girolamo Fieschi (da non confondere con il fratello di Gian Luigi Fieschi) nel 1512 provocando il passaggio della famiglia dei Fieschi il passaggio della fazione Adorno, onde vendicarsi, uccidendo Zaccaria Fregoso e facendo scempio del suo cadavere.
Federico Fregoso (Sec. XVI). Eletto arcivescovo di Salerno da Giulio II nel 1507 divenne cardinale quando salì il soglio pontificio papa Paolo III; resse fino agli ultimi giorni della sua vita la diocesi di Gubbio ove morì nel 1541. Di sue imprese guerresche si ricorda la spedizione contro il pirata Curtagoli organizzata da Leone X, azione vittoriosa che lo vide comandante della squadra navale. E' ricordato per le sue opere letterarie dal Tiraboschi e lodato dal Bembo come filosofo. Di lui resta un Trattato dell'Orazione, volume che vide la stampa nel 1543.
Cesare Fregoso (Sec. XVI). Figlio del Doge Giano II, fu luogotenente del re di Francia nella campagna d'Italia, prima di passare al servizio della Repubblica di Venezia col grado di generale di cavalleria ed esperto d'architettura militare. Un carmo da lui composto è citato dall'Oldaini, il quale gli rimprovera d'aver servito in armi genti straniere ai danni della patria.
La famiglia Fregoso che così intensamente lottò per affermare la propria supremazia, si estinse a Genova nel 1660. Rami collaterali ne tramandano il nome a Venezia, Verona, Milano e Padova. Essi sono: Fregoso Semprevivi, Fregoso della Stanga, Fregoso dell'Aquila, Fregoso dei Paternostri, Fregoso del Gancio; il ramo padovano della famiglia si estinse nel 1664.
Si ricorda pure che il menzionato Palazzo di San Tommaso appartenente alla famiglia nel quale fu ultimo abitante Battista II Fregoso fu venduto nel 1494 dall'arcivescovo Paolo Fregoso al cardinale della Rovere per il prezzo di tremila ducati d'oro, prima di passare ad Andrea Doria ricevendolo in dono dal Governo della Repubblica.
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FREGOSO
Prime Generazioni e Linea di Domenico
Rosso Felleguerio o Fulgoso, mercante di Piacenza, si trasferì a Genova e acquistò terre in Val Polcevera, dove talvolta risedette (+1286, sepolto nella Chiesa Parrocchiale di Geminiano in Val Polcevera)
m. NN
A1. Pietro Fregoso, si trasferì a Genova stabilmente (+Genova 1314/5)
m. Orietta N (+post 11-II-1301)
B1. Giovanni (+post 1353)
m. NN
C1. Bartolomeo, Anziano della Repubblica di Genova 1350 (+post 1353)
C2. Giovanni, Patrizio Genovese 1370, Anziano della Repubblica di Genova 1357 (+ante 1384)
m. Manfreda de Via, figlia di Pietro de Via, Patrizio Genovese (test. 17-II-1387)
D1. Giovanni
D2. Maria m. Nicola Bongiovanni
B2. Rolando, Castellano di Voltaggio 1340, di Gavi 1348 e di Portovenere 1350 (Genova 1300 ca., +Genova 1354, sepolto nel Chiostro del Monastero di Santa Marta di Genova)
m. Genova 1325 ca. Manfredina N (test. 12-V-1348, +Genova 1360 ca., sepolta nel Chiostro del Monastero di Santa Marta di Genova)
C1. DOMENICO, Doge di Genova dal 13-VIII-1370 al 17-VI-1378 (*Genova 1325 ca., +Genova ?-XI-1389 o ?-XII-1389, sepolto nel Chiostro del Monastero di Santa Marta di Genova)
m. 1) N de Castelletto, figlia di Francesco de Castelletto, Patrizio Genovese (+Genova 1344/5)
m. 2) Genova 1345 ca. Limbania Coccarello, figlia di Fancesco Coccarello, Patrizio Genovese (+Genova 1390 ca.)
D1. [ex 2°] Nicolosia (*Genova 1345 ca., +post 1420) m. Odoardo Doria, Patrizio Genovese (+1386)
D2. [ex 2°] GIACOMO, Doge di Genova dal 3-VIII-1390 al 6-IV-1391 (*1347/8, +Genova 1420/21, sepolto nel Chiostro del Monastero di Santa Marta di Genova)
m. Teodora de Paulo, figlia di Antonio de Paulo, Patrizio Genovese (+1430 ca.)
E1. Domenico, Patrizio Genovese (+post 1431)
m. Caterina Giustiniani de Furneto, figlia di Francesco Giustiniani de Furneto, Patrizio Genovese
F1. Giacomo, Patrizio Genovese, Vicario della Repubblica di Genova a Chiavari 1463 (+post 1477)
F2. Francesco, Patrizio Genovese (+Cipro 1424)
F3. Battista, Patrizio Genovese (+post 1427)
F4. Carlo, Patrizio Genovese (+post 1424)
F5. Melchiorre, Patrizio Genovese (+post 1455)
m. Maria Ardimenti, figlia di Argone Ardimenti, Patrizio Genovese (test. 1466)
G1. Gaspare, Patrizio Genovese (+post 1496)
m. Moisia Morchio, figlia di Battista Morchio, Patrizio Genovese (+post 1491)
H1. Domenico detto Damiano de Fornari olim Fregoso, Patrizio Genovese, aggregato all’Albergo de Fornari nel 1528, assumendone cognome e stemma (+post 1545)
m. Simona Canale, figlia di Giuliano Canale, Patrizio Genovese (+post 1559)
I1. Ottaviano de Fornari olim Fregoso, Patrizio Genovese (+post 1559)
G2. Teodora (+post 1466) m. Raffaele di Quilico Reco, Patrizio Genovese
G3. Brigida (+Genova 1517) m. Raffaele de Castro, Patrizio Genovese, Ammiraglio del Sacro Romano Imperatore (+post 1487)
F6. Limbania (+post 1421) m. Bartolomeo Fregoso olim Porco, Patrizio Genovese
F7. Bannina (+post 1442) m. Gregorio di Bartolomeo Fregoso olim Porco, Patrizio Genovese
E2. Leonardo, Patrizio Genovese, diseredato nel testamento paterno del 27-II-1410 (+post 1421)
m. Bianca Guarco, figlia di Isnardo Guarco, Doge di Genova (+post 1424)
F1. Gerolamo, Patrizio Genovese (+ante 1476)
m. Maddalena de Marini, figlia di Tommaso de Marini, Patrizio Genovese (+post 1476)
G1. Bartolomeo, Patrizio Genovese (+post 1501):
m. Brigida (o Caterina) de Fornari, figlia di Tommaso de Fornari, Patrizio Genovese
H1. Giovanni Battista de Fornari olim Fregoso, Patrizio Genovese, aggregato all’Albergo de Fornari nel 1528, assumendone cognome e stemma, Patrizio Genovese (+Genova 1548)
m. ante 1525 Marzia Fregoso, figlia naturale del Canonico Giovanni Battista Fregoso (+post 1564) (v.)
I1. Bartolomeo, Patrizio Genovese (+post 1542)
I2. Gian Galeazzo Fregoso, Patrizio Genovese, Gentiluomo di Camera del Re di Francia 1572, Capitano di Galera del Re di Francia 1573, celebre spia al servizio della Francia, dopo il Trattato di Casale (10-III-1576) con lo scioglimento degli Alberghi e dei due Portici e l’abolizione della distinzione tra Nobili Vecchi e nObili Nuovi, riprese il cognome e lo stemma originari (*1525 ca., +strangolato alla Pastiglia ?-III-1581)
m. Laura Giudice, figlia di Paolo Battista Giudice, Patrizio Genovese
J1. Lavinia (+post 1605) m. Orazio di Gerolamo Fregoso, Patrizio Genovese (+Milano 1623) (v.)
I3. Marchese Gerolamo, Patrizio Genovese, creato Marchese dal Re di Spagna nel 1565, si faceva chiamare “Marchese di Gavi” poiché avanzava pretese (prive di fondamento giuridico) su quel feudo, dopo il Trattato di Casale (10-III-1576) con lo scioglimento degli Alberghi e dei due Portici e l’abolizione della distinzione tra Nobili Vecchi e nObili Nuovi, riprese il cognome e lo stemma originari (test. Pavia 20-III-1571)
m. (?) Ippolita Giustiniani de Campi, figlia di Nicolò Giustiniani de Campi, Patrizio Genovese e Senatore della Repubblica di Genova
J1. Marchese Orazio, Patrizio Genovese (+Milano 1623) m. Lavinia Fregoso, figlia di Gian Galeazzo Fregoso, Patrizio Genovese, e di Laura Giudice (+post 1605) (v.)
K1. Marzia (+Massa 25-V-1669) m. Cristoforo Stanga, Marchese di Castenuovo Bocca d’Adda, Patrizio Milanese e Patrizio di Cremona
K2. Laura (+Milano 8-IX-1671) m. Milano 1641 il Conte Fabrizio Bossi, 1° Marchese di Musso, Conte di Azzate, Signore della Val Bodia, Conte Palatino del Sacro Romano Impero, Patrizio di Milano e Senatore di Milano (+Milano 9-I-1649) (v.)
I4. Maria, Monaca Eremitana Agostiniana dell’Osservanza (Suor Paola Felice) nel Monastero di San Sebastiano di Genova 1542 (+post 1555)
I5. Fregosina (+post 1555) m. Gerolamo di Torrino Ravaschieri, Patrizio Genovese
H2. Maddalena (+post 1505) m. 1) Leonello di Pandolfo Fregoso, Patrizio Genovese (+post 1500) (v.) m. 2) Vincenzo Spinola, Patrizio Genovese
H3. Maria (+post 1505)
G2. Tommaso, Patrizio Genovese (+post 1464)
G3. Lazzarino, Patrizio Genovese
G4. Maria (+post 1491) m. Francesco Comunale
G5. Caterina (test. 26-VI-1520) m. 1) Paolo Battista Cicoria m. 2) Raffaele de Furneto, Patrizio Genovese m. 3) Lazzaro di Filippo Figone, Patrizio Genovese
G6. Battistina (+Nizza ante 1520) m. Ughetto Grimaldi, Signore di Gattiera, Patrizio Genovese
F2. Isnardo, Patrizio Genovese (+1485)
m. Bannina Adorno olim Novello, figlia di Leonardo Adorno olim Novello, Patrizio Genovese
G1. Giacomo, Patrizio Genovese (+post 1486)
m. (??) Maria Salvago, figlia di Antonio Salvago, Patrizio Genovese
H1. Genesio, Patrizio Genovese (+Sarzana post 1519)
H2. Filippo, Patrizio Genovese (+Genova post 1516)
H3. Giano, Patrizio Genovese (+Pavia post 1516)
H4. Luigia (+post 1510) m. Lorenzo di Luca Pinelli, Patrizio Genovese
G2. Francesco, Patrizio Genovese, Capitano di Ventimiglia 1487, Capitano delle Armate del Re di Napoli 1494 (+prigioniero dei Francesi post 1494)
G3. Maria (+post 1501) m. Agostino Maineri, Patrizio Genovese
F3. Giovanni, Patrizio Genovese (+1455/9)
m. Isabella de Franchi Magnerri, figlia di Pietro de Franchi Magnerri, Patrizio Genovese, e di Nicolosia Fregoso (+post 1467)
G1. Paolo Battista, Patrizio Genovese, Commissario delle Armate della Repubblica di Genova 1484, Presidente della Podesteria di Genova 1486, Capitano di Guerra di Sarzana 1484, Commissario della Repubblica di Genova a La Spezia 1487, Ammiraglio della Repubblica di Genova 1499, celebre corsaro (*Genova 1450 ca., +nel naufragio della galera “Lomellina” al largo di Citera, nell’Egeo 25-XI-1501)
m. Geronima Gentile olim Riccio, figlia di Pietro Gentile olim Riccio, Patrizio Genovese (+post ?-XII-1501)
H1. Antonio Gaspare, Patrizio Genovese (+post 1531)
m. 1510 Argenta (detta Argentina) Doria, figlia di Bartolomeo I Doria, Signore di Dolceacqua, e di Tommasina de Marini (v.)
I1. Paolo Battista, Patrizio Genovese, Gentiluomo di Camera del Duca di Orléans 1543, Luogotenente di Cavalleria nelle Compagnie di Nemours 1549 e Damville 1555 nelle Armate del Re di Francia 1549 (+decapitato da una cannonata Fossano 18-VIII-1557)
I2. Gerolamo, Patrizio Genovese (+post 1527)
I3. Ottaviano, Patrizio Genovese, Capitano delle Armate Pontificie 1530-1537, Colonnello di Fanteria nelle Armate del Re di Francia 1537 (+1545)
I4. Giulio, Canonico della Cattedrale di Agen (+castello di Bazens, Aquitania 1573)
H2. Isabella (+1501) m. Giacomo Biassa, Patrizio Genovese
H3. Bernardina (+post 1544) m. Nicolò di Nicolò Spinola, Patrizio Genovese
H4. Fregosina (+post 1535) m. Baldassarre Lomellini, Patrizio Genovese
G2. Martino, Patrizio Genovese (+post 1469)
G3. Cristoforo, Patrizio Genovese (+ante 23-XII-1512)
m. (?) Maria de Fornari, figlia di Antonio de Fornari, Patrizio Genovese
H1. Gerolamo, Patrizio Genovese (+in naufragio al largo della Sardegna 23-XII-1512)
H2. Antonio, Patrizio Genovese (+in naufragio al largo della Sardegna 23-XII-1512)
G4. Mariola (+post 1469) m. Tristano di Giovanni de Abiale, Nobile di Novi
G5. Brigida (+post 1459) m. Onorato di Raffaele Littardi dei Signori di Aspremont, Nobile di Nizza
F4. Pomellina (+post 1421)
E3. Nicolò, Patrizio Genovese (+post 1446)
m. Orietta Guano, figlia di Anfrano Guano, Patrizio Genovese (fratello del Doge Barnaba)
F1. Andrea, Patrizio Genovese (+ante 1476)
m. Elena Demerode, figlia di Filippo Demerode, mercante fiammingo (+post 1476)
G1. Battista, Patrizio Genovese (+post 1503)
G2. Giacomo, Patrizio Genovese (+post 1476)
G3. Orietta (+post 1467)
G4. Catetta (+post 1496) m. Andrea di Nicolò Sessarego, mercante di Genova (+1496)
G5. Tommasina (+post 1535) m. Pietro di Antonio Cicala, Patrizio Genovese
F2. Bartolomeo, Patrizio Genovese (+1442)
F3. Caterina (+post 1441) m. 1) Simone di Battista de Marsexio, mercante di origine francese m. 2) Bartolomeo Massola
F4. Teodora (+post 1467) m. post 1441 Bartolomeo Massola
E4. Primafiore (+post 1410) m. Andrea di Raffaele Giustiniani de Furneto, Patrizio Genovese (+ante 1401)
E5. Linò (+post 1446) m. Benedetto Noziglia, proprietario terriero di Levanto
E6. [naturale da NN] Benedetta (+post 1421)
E7. [naturale da NN] Domenica (+post 1421)
E8. [naturale da NN] Maddalena (+post 1421)
E9. [naturale da NN] Petrina (+post 1421)
E10. [naturale da NN] Sescarina (+post 1421)
D3. [ex 2°] Venerio, Patrizio Genovese, socio della Maona di Chio (*1350 ca., +1410)
m. a Smirne o Chio Violante Recanello, figlia di Pietro Recanello, Patrizio Genovese e Governatore di Smirne (+post 1380)
E1. Giovanni, Patrizio Genovese, socio della Maona di Chio (*Chio 1381/2, +post 1419)
m. Manfreda de Via, figlia di Giovanni de Via, Patrizio Genovese
F1. Galeotto, Patrizio Genovese (+Genova post 1506)
F2. Niccolosia m. Pietro de Franchi Magnerri, Patrizio Genovese
E2. Maria (+Savona post 1417) m. 1) Francesco de Fossato, mercante genovese (+1415/6) m. 2) Battista Cairoso, Nobile di Savona (+post 1417)
E3. [naturale e legittimato da Argenta da Salonnico, schiava greca] Bartolomeo, socio della Maona di Chio (+post 27-II-1410)
D4. [ex 2°] Eufrosina (*Genova 1352/3, +Genova 1415 ca.) m. 1369/70 Luciano Biassa, Patrizio Genovese
C2. Abramo (+post 12-V-1348)
C3. PIETRO I, usava anche il cognome Campofregoso, Doge di Genova il giorno 13-VII-1393, Podestà di Novi 1371, Ammiraglio della Repubblica di Genova 1372, Capitano Generale della Guerra Terrestre della Repubblica di Genova 1384, Anziano della Repubblica di Genova 1384, socio della Maona di Chio (*Genova 1330 ca., +Genova 22-IV-1404, sepolto nella Chiesa di San Francesco di Castelletto). Da lui la Linea di Pietro dei Fregoso o Campofregoso
C4. Isabella (test. 13-VII-1374) m. Martino di Pietro Fregoso (+post 1353) (v.)
C5. Apollonia (+post 12-V-1348)
C6. Benedetta (+post 12-V-1348)
C7. Giacoma, Monaca Benedettina nel Monastero di Santa Margherita di Granarolo (+post 12-V-1348)
C8. Ambrosina (+post 12-V-1348)
B3. Martino (+post 1353)
m. Isabella Fregoso, figlia di Rolando Fregoso e di Manfredina N (test. 13-VII-1374) (v.)
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RE: Dos Fregoso, de Italia aos Fragoso de Portugal
FREGOSO (o CAMPOFREGOSO)
Linea di Pietro
PIETRO I, usava anche il cognome Campofregoso, Doge di Genova il giorno 13-VII-1393, Podestà di Novi 1371, Ammiraglio della Repubblica di Genova 1372, Capitano Generale della Guerra Terrestre della Repubblica di Genova 1384, Anziano della Repubblica di Genova 1384, socio della Maona di Chio (*Genova 1330 ca., +Genova 22-IV-1404, sepolto nella Chiesa di San Francesco di Castelletto);
m. 1) Teodora Spinola, figlia di Andreolo Spinola, Patrizio Genovese (+1370);
m. 2) Benedetta Doria, figlia di Enrichetto Doria dei Giudici d’Arborea, Patrizio Genovese, e di Andreola N (+Genova 1410 ca.)
A1. [ex 1°] Rolando o Orlando, Patrizio Genovese, Capitano delle Armate Pontificie 1405, Capitano Generale di Santa Romana Chiesa 3-VII-1406, Governatore Pontificio di Forlì dal ?-VI-1406 al ?-VII-1410 (*Genova 1360 ca., +fatto a pezzi dalla folla Savona 1411);
m. Tobietta Giustiniani de Furneto, figlia di Francesco Giustiniani de Furneto, Patrizio Genovese (+post 1460)
B1. Pietro, Patrizio Genovese (+Genova 1454)
B2. Luigia (*1400 ca., +post 1454); m. Genova 1415 Gian Luigi Fieschi, Conte di Lavagna, Signore di Torriglia, Roccatagliata, Montaggio e Pontremoli (+Genova 1451)
B3. Ginevra (+post 1449); m. 1) Antonio di Luca Fieschi dei Conti di Lavagna, Patrizio Genovese (+1428); m. 2) 1430 ca. Daniele Fieschi, Signore di Pietra e Patrizio Genovese (+post 1448)
A2. [ex 1°] TOMMASO, Doge di Genova dal 4-VII-1415 al 3-XI-1424, dal 3-IV-1436 al 24-III-1437 e dal 25-III-1437 al 18-XII-1442, Signore Sovrano di Sestri e Moneglia dal 1425 al 1431, Signore di Sarzana, Brugnato, Sarzanello, Castelnuovo di Magra, Santo Stefano di Magra, Falcinello ed Ameglia dal 3-XI-1421 al 18-VII-1448, Patrizio Genovese, ebbe la Cittadinanza Fiorentina nel 1423, Capitano e Governatore di Famagosta 1389, Podestà di Pera dal ?-VIII-1410 al ?-VII-1411 (*Genova 1368 ca., +Savona ?-II-1453);
m. 1) Clemenza Adorno, figlia di Antoniotto I Adorno, Doge di Genova, e di Ginevra Doria (+Genova 1415 ca.); (v.)
m. 2) 1422 Marzia Manfredi, figlia di Giangaleazzo I Manfredi, 6° Signore Sovrano e Vicario Pontificio di Faenza, e di Gentile Malatesta dei Signori di Rimini (*Faenza 1408/9, +Sarzana 1460 ca.) (v.)
A3. [ex 2°] Susanna (*Genova 1371, test. 1450); m. Manfredo Sauli, Patrizio Genovese
A4. [ex 2°] Spinetta I, Patrizio Genovese, Capitano e Governatore di Pera 1410, Castellano di Caffa 1415, Podestà di Savona e Capitano della Riviera di Ponente 1416, Governatore di Sarzana 1421 (*Genova 1373/4, +in battaglia Moneglia ?-VII-1425, sepolto nella Chiesa di San Francesco di castelletto di Genova). Da lui la linea dei Fregoso o Campofregoso di Milano
A5. [ex 2°] Bartolomeo, Signore di Castel Bolognese dal 1422, Patrizio Genovese, Vicario della Repubblica di Genova a Chiavari, Capitano di Famagosta 1416, Governatore di Sarzana 1418 (*Genova 1375, +Forlì ante 1457). Da lui la Linea di Bartolomeo dei Fregoso o Campofregoso
A6. [ex 2°] Prospero, Patrizio Genovese, mercante ed armatore (*Genova 1378, +ante 1348);
m. NN
B1. Galeazzino, Patrizio Genovese, Governatore di Corsica 1449-1453, Ammiraglio della Repubblica di Genova (+Genova 1465)
B2. Selvaggia (+post 1476); m. Vinciguerra Gentile, Patrizio Genovese
B3. Benedetta (+post 1490); m. Oberto di Pietro Doria, Patrizio Genovese (+ante 1490)
A7. [ex 2°] Martino, Podestà di Savona 1416, Ambasciatore della Repubblica di Genova presso la Santa Sede (*Genova 1379/80, +Roma 1430 ca.)
A8. [ex 2°] BATTISTA I, Doge di Genova dal 24-III-1437 al 25-III-1437, Signore di Gavi dal 1436, Capitano Generale delle Due Riviere 1416, Ammiraglio del Regno di Napoli 1420 (*Genova 1380, +Genova 20-VI-1442, sepolto nella Chiesa di San Francesco di Castelletto di Genova). Da lui la linea dei Fregoso o Campofregoso d’Oltregiogo
A9. [ex 2°] Bianca (*Genova 1383 ca., +post 1426); m. 1) il Nobile Gianotto di Giacomo de Novis, da Cipro; m. 2) Troilo Spinola di Luccoli, Patrizio Genovese
A10. [ex 2°] Abramo, Patrizio Genovese, Governatore di Corsica dal 1146 al 1421 (*Genova 1385, +ante 1436);
m. Bartolomea Guarco, figlia di Antonio Guarco, Doge di Genova (+post 1470)
B1. Paolo Benedetto, Patrizio Genovese (+post 1470)
B2. Antonio, Consignore di Salmour, Capitano e Governatore di Chiavari, Cavaliere Provvisionato del Pubblico, Ambasciatore della Repubblica di Genova al Duca di Milano 1447, Patrizio Genovese (+1454)
B3. Martino, Patrizio Genovese (+post 1454)
B4. Lazzaro, Patrizio Genovese, Capitano di Guerra della Repubblica di Genova (+post 1454);
m. Teodora Bandini, figlia di Giovanni Battista Bandini, Patrizio di Camerino
C1. Gerolamo, Patrizio Genovese (+post 1484)
C2. Antonio, Consignore di Salmour 1454, Patrizio Genovese (+post 1480);
m. Selvaggia Adorno, figlia di Raffaele Adorno, Consignore della Dogana di Varazze e Patrizio Genovese, e di Fresca Giustiniani Garibaldi (+post 1480) (v.)
D1. Pandolfo, Consignore di Salmour (che vende a Franceschino Bollero), Patrizio Genovese
C3. Battina (+1506); m. Ghisello II Malaspina, Marchese degli Edifizi (+post 1520) (v.)
C4. Maddalena (+post 1481); m. il Marchese Francesco di Ceva, Consignore di Vignarello e del Marchesato di Ceva e Nucetto
C5. Pomella (+post 1481); m. il Marchese Antonio di Ceva, Consignore di Vignarello e del Marchesato di Ceva e Nucetto
C6. Preziosa (+post 1481); m. Bartolomeo Botto, Patrizio Genovese
C7. Gerolama (+post 8-VI-1479)
B5. Benedetto, Patrizio Genovese (+post 1454)
B6. Giorgetta (+1511); m. Giovanni Antonio “il Battaglino” Fieschi dei Conti di Lavagna, Signore di Calice Ligure e Patrizio Genovese, Ammiraglio della Repubblica di Genova
A11. [ex 2°] Pomellina (*Genova 1387/8, +Monaco 1462); m. 1407 Giovanni I Grimaldi, Signore di Monaco, Mentone e Roccabruna e Patrizio Genovese (*1382, +1454) (v.)
A12. [ex 2°] Giovanni, Signore Sovrano di Portovenere dal 1442 al ?-IV-1444, Patrizio Genovese, Capitano di Galere 1417 ed Ammiraglio 1438 della Repubblica di Genova, Capitano Generale di Terra e di Mare della Repubblica di Genova 1437 (*Genova 1390 ca., +ante 1454);
m. Orsetta Fieschi, figlia di Teodoro Fieschi dei Conti di Lavagna, Patrizio Genovese (+post 1454)
B1. Galeotto, Consignore di Sarzana, Signore di Montevignale, Bastia, Virgoletta, Panicale e Licciana dal ?-VI-1449 al 1456, Patrizio Genovese, Governatore di Villafranca dal ?-VI-1449 al 1456, Castellano di Savona 1453 (+ante 1486);
m. Maria de Costabili, figlia del Conte Antonio Costabili, Patrizio di Ferrara
C1. Lucrezia; m. Angelo dei Marchesi di Ceva, Consignore di Castellino (+ante 1512)
C2. Isabella; m. Lorenzo Colagrano
B2. Giovanni, Patrizio Genovese, Capitano delle Armate Pontificie dal 1510 (+post 1510)
B3. Maria (+post 1478); m. Giovanni di Langosco, Consignore della Motta e di Stroppiana (+ante 1471)
B4. [naturale da NN] Luchinetta (+post 1452); m. Guglielmo di Pietro Ferrario, da Cartagenova
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Fregoso, de Milão
FREGOSO (o CAMPOFREGOSO)
Linea di Milano
Spinetta I, Patrizio Genovese, Capitano e Governatore di Pera dal 1410, Castellano di Caffa dal 1415, Podestà di Savona e Capitano della Riviera di Ponente dal 1416, Governatore di Sarzana dal 1421 (*Genova 1373/4, +in battaglia Moneglia ?-VII-1425, sepolto nella Chiesa di San Francesco di castelletto di Genova)
= a) 1400 ca. Benedetta Doria, figlia di Enrico Doria, Patrizio Genovese (omonima della madre di Spinetta) (+Genova 1421)
= b) Ginevra Manfredi, figlia di Giangaleazzo I Manfredi, 6° Signore Sovrano e Vicario Pontificio di Faenza, e di Gentile Malatesta dei Signori di Rimini (+Venezia post 1447) (v.)
A1. [ex 1°] Nicolò, Signore di Gavi dal ?-VIII-1447, Patrizio Genovese, Capitano di Galera nella Flotta della Repubblica di Genova dal ?-III-1439, Capitano Generale della Repubblica di Genova dal 8-IX-1450, Ambasciatore della Repubblica di Genova all’Incoronazione dell’Imperatore Federico III nel 1451 (+giustiziato Genova ?-VI-1452)
= Bianca Fieschi, figlia del Principe Ludovico Fieschi, Principe del Sacro Romano Impero, Conte di Masserano e di Lavagna, Patrizio Genovese
B1. Alfonso, Signore Sovrano di Savona dal ?-III-1488 al 7-X-1488, Patrizio Genovese
B2. Pier Francesco, Consignore di Gavi dal 7-VI-1470, Visconte di Ovada dal 9-III-1481, Patrizio Genovese (+post 1515)
= Caterina ……………
C1. Nicolò, Consignore di Gavi, Visconte di Ovada e Patrizio Genovese (*Genova 1480 ca., +Gavi 1521)
= Genova 1497 Battistina Cybo Usodimare, figlia di Gherardo Usodimare, Patrizio Genovese e Tesoriere Generale di Santa Romana Chiesa, e di Teodorina Cybo, figlia di Papa Innovenzo VIII (*Roma ?-XII-1477, +Genova 1523) (v.)
D1. [forse naturale] Caterina (*Genova 1502/3, +Moneglia 1550 ca.)
= 1510/20 il Nobile Andrea (di Pietro) de Bocchinis (*Moneglia 14…, +Moneglia 15…)
C2. Gerolamo, Patrizio Genovese (+post 1515)
C3. Giovanni Giacomo, Patrizio Genovese (+post 1515)
C4. Gerolama, spesso si faceva chiamare con il nome classicheggiante di Camilla (*Genova 1489, +Piombino 1519)
= Genova 1506 Gerolamo Appiani d’Aragona detto il Signore dell’Elba, Signore di Vignale e Abbadia del Fango (*1488, +Piacenza 7.II.1559) (v.)
C5. Bernardina (+post 1515)
= Onofrio Zerbino, Patrizio Genovese
B3. Teodora
= Bartolomeo Maggiolo (Macciola), Patrizio Genovese
B4. Caterina
= Simone Marassi, un mercante
A2. [ex 1°] SPINETTA II, Doge di Genova dal 17-VII-1461 al 24-VII-1461, Conte di Carrara dal 6-I-1467, Signore Sovrano di Levanto (vitalizio) dal 24-VII-1461, Signore di Carrara, Moneta, Avenza e di tutta la Valle di Carrara dal 12-VIII-1448, Signore (usurpatore) di Sarzana dal ?-XII-1442 al ?-VIII-1445, Signore di Gavi dal 1452 (riconfermato il 26-IV-1464), Signore di Gropparello dal 1466, Governatore di La Spezia dal ?-II-1437, Presidente della Podesteria di Genova dal 1451, Capitano di Guerra della Repubblica di Genova dal ?-VI-1452, Vicario della Repubblica di Genova a La Spezia dal 24-VII-1461, Consigliere Segreto del Duca di Milano dal 20-IV-1464 (*Genova 1405 ca., +Gavi 5-VI-1470)
= a) 1430 ca. Antonia Malaspina, figlia di Antonio Alberico I Malaspina, Marchese di Fosdinovo, e di Giovanna Malaspina dei Marchesi di Verrucola (+Sarzana 1457) (v.)
= b) Donella Fieschi, vedova del Conte Jacopo II Appiani, Signore di Piombino, figlia di Luca Fieschi dei Conti di Lavagna, Patrizio Genovese, Generale delle Armate della Repubblica di Firenze (*Genova 1400 ca., +Pisa 1467)
B1. [ex 1°] Lucrezia, Signora di Gropparello dal 1470 (*1433, +1487)
= Pietrantonio Attendolo (v.)
B2. [ex 1°] Polissena (*1433, +1481)
= Galeazzo Rati Opizzoni, Conte di Torre dei Ratti e Nobile di Tortona
B3. [ex 1°] Antonia (*1437, +1492)
= Michele Attendolo (v.)
B4. [ex 1°] Sozzanina
= Azzone Malaspina, Marchese di Mulazzo (+post 30-III-1473) (v.)
B5. [naturale da ………., legittimato] Antoniotto Fileremo, Conte di Carrara e Signore di Moneta, Avenza e di tutta la Valle di Carrara fino al 22-II-1473 (vende ai Malaspina di Fosdinovo), Conte di Sannazzaro dei Burgundi (permuta dai Malaspina, che non lo cedettero mai ma lo detennero illegalmente e contro la volontà del Duca di Milano) dal 22-II-1473 al 1499, Signore di Colturano e Danzano dal 1473, Signore di Gavi dal 4-VII-1470 (investitura ducale) al 1473, Cavaliere (armato dal Duca di Milano) dal 1478, celebre poeta (*Carrara 1460 ca., +Volturano 1532). Da lui la linea dei Campofregoso di Milano
B6. [naturale da ………….] Cassandra (*1430 ca., +in Corsica post 1450, forse nel 1479)
= Corte 1445 ca. Orlando d’Ornano, Signore di Ornano (+1470 ca.)
A3. [ex 1°] Maria (+giovane)
A4. [ex 1°] Teodorina (+giovane)
A5. [ex 2°] Gian Galeazzo, Signore Sovrano di Savona dal ?-II-1453 al 1458, Signore di Ameglia dal ?-I-1447 al 17-X-1460 (vende al Duca di Milano, ottenendo il feudo di Gropparello per i figli), Patrizio Genovese, Capitano e Vicario della Repubblica di Genova a La Spezia dal 21-IX-1450 al ?-X-1453, Governatore di Savona per il Re di Francia dal 1458 al ?-II-1459, Podestà di Pavia dall’1-IV-1461 al 1463, Capitano Generale della Repubblica di Genova dal 1462 al 1464, Ambasciatore della Repubblica di Genova presso la Santa Sede e presso il Re di Napoli dal 20-IV-1479, Commissario e Luogotenente Dogale a Porto Maurizio dal 4-XII-1479, Commissario delle Frontiere della Repubblica di Genova dal 24-VI-1488 (*Genova 1424, test. 3-V-1484, +1492 ca.)
= 1446 Costanza Gattilusio, figlia di Palamede Gattilusio, Signore di Ainos (Eno), e di Valentina ………. (+post 22-XII-1489) (v.)
B1. Orlando, Consignore di Gropparello dal 17-X-1460 al 1471, Patrizio Genovese, Capitano delle Armate del Duca di Milano (+paulo post 1494)
B2. Manfredo, Consignore di Gropparello dal 17-X-1460 al 1471, Patrizio Genovese, Capitano delle Armate della Repubblica di Genova dal 1478, Ambasciatore del Doge di Genova alla Città di Savona dal 1480
B3. Giambattista, Canonico della Cattedrale di Genova (test. 17-IV-1539)
C1. [naturale da …………..] Marzia (+post 1564)
= a) ante 1525 Giovanni Battista de Fornari olim Fregoso, Patrizio Genovese (+Genova 1548) (v.)
= b) Francesco Democulta, Patrizio Genovese (+ante 1564)
B4. Luigia detta Fregosina (+Orvieto 1530)
= Ranuccio di Antonio de’ Bulgarelli da Marciano, Duca di Gravina, Conte di Marsciano, Signore di Parrano e Patrizio di Orvieto (*Sanguinetto ?-VIII-1462, +1516)
B5. [naturale da ………….] Lucrezia (+post 1512)
= a) Francesco Scarognino, Signore di Lazzarone e Nobile di Novara
= b) Francesco Caroggio (Carroccio), da Castiglione Chiavarese
A6. [ex 2°] Alessandro, Patrizio Genovese (+giovane)
Enlace directo:
RE: Fregoso
FREGOSO (o CAMPOFREGOSO)
Linea di Bartolomeo
Bartolomeo, Signore di Castel Bolognese dal 1422, Patrizio Genovese, Vicario della Repubblica di Genova a Chiavari, Capitano di Famagosta 1416, Governatore di Sarzana 1418 (*Genova 1375, +Forlì ante 1457)
= Forlì 1404 Caterina Ordelaffi, Signora di Castel Bolognese, figlia del Cavaliere Giovanni Ordelaffi dei Signori di Forlì, Patrizio Veneto e Senatore di Siena, e di Francesca dei Conti da Correggio, Signora di Fiumana (*post 1379, +Sarzana 1466) (v.)
A1. GIANO I, Doge di Genova dal 30-I-1447 al 16-XII-1447, Conte di Traetto dal 1438 (investito dal Re di Napoli al 1447 (confiscato), Consignore di Sarzana, Brugnato, Sarzanello, Castelnuovo di Magra, Santo Stefano di Magra, Falcinello ed Ameglia dal 16-XII-1448, Podestà di Voltaggio 1437-1438, Governatore di Corsica dal 1438 al 1442 (*Genova 1405 ca., +Genova 16-XII-1448, sepolto nella Chiesa di San Francesco di Castelletto di Genova)
= a) Aleria 1432 Anna detta Violante Avogari de Gentile, figlia di Francesco Avogari de Gentile, Signore di Brando e Patrizio Genovese (*14…, +Sarzana ?-XI-1446)
= b) ?-II-1447 Drusiana Sforza, figlia naturale e legittimata di Francesco Sforza, Conte di Pavia, poi Duca di Milano (*Falconara 1437, +Sulmona 1474) (v.)
B1. [ex 1°] Battistina (*Genova 1432/3, +Piombino 1481)
= Genova 1454 il Conte Jacopo III d’Appiano d’Aragona, Signore di Piombino e Conte Palatino del Sacro Romano Impero (*Piombino 1422/3, +Piombino 22.III.1474) (v.)
B2. [ex 1°] Tommasina (*Genova 1434, +giovane)
B3. [ex 1°] Tommasino, Conte di Corsica dal 1462 al 18-IX-1464, Conte Titolare fino al 24-VII-1483 (vende i propri diritti al Banco di San Giorgio), Consignore di Sarzana, Brugnato, Sarzanello, Castelnuovo di Magra, Santo Stefano di Magra, Falcinello ed Ameglia dal 16-XII-1448 al 24-IV-1484 (vende al Banco di San Giorgio Sarzanello, il resto a Piero de Medici), Signore di Madrignano dal 1460 al 1465, Patrizio Genovese, ottenne la cittadinanza di Venezia nel 1498, Governatore della Corsica dal 10-IX-1478 al 1482, Capitano di Guerra della Riviera di Ponente 5-VI-1480, Ambasciatore della Repubblica di Genova presso la Santa Sede 13-IX-1484, Presidente della Podesteria di Genova 1487, Capitano delle Armate del Re di Napoli 1494, Capitano della Riviera di Levante 1488 (*in Corsica, Ajaccio o Corte 1435 ca., test. Garda 19-XI-1507). Da lui la linea dei Fregoso di Verona e Padova
B4. [ex 1°] Leonarda (*in Corsica, forse Corte, 1440 ca., +giovane)
A2. Pietro, Patrizio Genovese (+giovane)
A3. LUDOVICO, Doge di Genova dal 16-XII-1448 al 8-IX-1450, dal 24-VII-1461 al 14-V-1462 e dal 8-VI-1462 al 8-I-1463, Signore Sovrano di Lerici dal ?-XII-1448 al 26-I-1461 (vende al Duca di Ferrara), Conte 1438-1447 e Duca dal 28-IV-1479 al 1485 di San Pietro di Galatina, Duca di San Giovanni Rotondo 1485-1491, Conte di Soleto 1438-1447 e dal 28-IV-1479 al 1485, Conte e Signore di Monte Sant’Angelo 1485-1491, Conte di Calcione e Palagio dal 1465 (acquista dai Tolomei) al 1484 (confiscato per fellonia), Signore e Governatore Pontificio della Corsica 1447 (concessione di Papa Nicola V), Consignore di Sarzana, Brugnato, Sarzanello, Castelnuovo di Magra, Santo Stefano di Magra, Falcinello ed Ameglia dal 16-XII-1448 al 24-IV-1484 (vende al Banco di San Giorgio Sarzanello, il resto a Piero de Medici), Signore de facto di Tresana, Giogavallo, Riccò, Monte di Vai, Aulla e Ponzano (terre usurpate ai Malaspina) dal 1449 al 1478, Signore de facto di Podenzana dal 1449 al 1468 (usurpata ai Malaspina), Signore de facto di Villa, Rocchetta, Suvero e Stadomelli dal 1478 fino al 1484 (usurpate ai Malaspina), Castellano di levanto 1441-1442, Vicario della Repubblica di Genova a Chiavari dall’8-III-1442 al ?-XII-1442, Ambasciatore della Repubblica di Genova presso la Santa Sede dal ?-III-1447, Castellano di Lerici, Trebbiano, Arcola e Vezzano dal 9-V-1458 al ?-III-1461, Vicario del Re di Francia a La Spezia dal 9-V-1458 al ?-III-1461, Capitano Generale della Repubblica di Genova dal 3-II-1480 al 20-X-1480 e dal ?-XI-1484 al ?-V-1487, Capitano e Governatore di La Spezia dal 23-VII-1484 al ?-V-1487, ottenne la Rosa d’Oro da Papa Nicola V nel 1449 (*Genova 1415 ca., +Nizza 1498)
= 1442 Ginevra Gattilusio, figlia di Palamede Gattilusio, Signore di Ainos (Eno), e di Valentina ………….. (test. 3-V-1489) (v.)
B1. Don Agostino, Signore di Sant’Agata Feltria 1469, Signore di Voltaggio dal 1480, perde il feudo poco dopo, Consignore di Sarzana, Brugnato, Sarzanello, Castelnuovo di Magra, Santo Stefano di Magra, Falcinello ed Ameglia dal 16-XII-1448 al 24-IV-1484 (vende al Banco di San Giorgio Sarzanello, il resto a Piero de Medici), Patrizio Genovese, Capitano delle Armate del Duca di Borgogna nel 1475, Capitano delle Armate del Re di Napoli nel 1478, Capitano Generale della Repubblica di Genova dal 20-X-1480 al ?-XI-1484, Capitano delle Armate della Repubblica di Venezia dal ?-IX-1482 al ?-V-1483, Capitano della Guardia Palatina Dogale di Genova nel 1483, Capitano Generale di Santa Romana Chiesa nel 1486 (*Sarzana ?-I-1443, +San Severino, presso Salerno ?-VII-1486, o, per altri, in prigione a Napoli nel 1487)
= Gubbio ?-X-1466 Gentile Feltria di Montefeltro, Signora di Sant’Agata Feltria, figlia naturale di Federico di Montefeltro, Duca di Urbino (*1458, +Pesaro 1529) (v.)
C1. OTTAVIANO, Doge di Genova dal 17-VI-1513 al 7-IX-1515, Governatore di Genova per il Re di Francia dall’8-IX-1515 al 30-V-1522, Signore 1487, Signore e Vicario Pontificio 28-VIII-1503 e 1° Conte e Rettore Pontificio 1520 di Sant’Agata Feltria, Capitano della Guardia Pontificia 24-V-1507 (*Genova 1470 ca., +forse avvelenato, in prigione ad Ischia 15 o 16-V-1524)
D1. [naturale e legittimato da …………] Aurelio I FREGOSO, 2° Conte e Rettore Pontificio di Sant’Agata Feltria 16-VIII-1524 (investitura del Duca di Urbino, assenso Pontificio 10-VIII-1541), Patrizio Genovese (ascritto all’Albergo de Fornari nel 1528), ascritto al patriziato di Urbino nel 1547, ascritto alla Cittadinanza di Siena il 4-VIII-1553, Consigliere e Ciambellano del Re di Francia dal ?-XI-1549, Colonnello delle Armate del Re di Francia dal 1551 al ?-VIII-1555, Colonnello delle Armate Pontificie nel 1556, Generale della Cavalleria del Duca di Firenze dal 1557, Commissario Ducale di Portoferraio dal ?-IV-1561, Ambasciatore del Duca di Firenze all’Imperatore 1562 e 1569, Capitano di Galera del Granducato di Toscana dal 1572, Generale dei Nobili Nuovi di Genova nell’Estate 1575 (+1581)
= Lucrezia Vitelli, figlia di Nicolò Vitelli, Conte di Montone e Nobile di Città di Castello, e di Gentilina della Staffa (v.)
E1. Ottaviano II, 3° Conte e Rettore Pontificio di Sant’Agata Feltria, Patrizio di Urbino, Patrizio Genovese, Generale delle Armate di S.M. Cattolica, Generale delle Armate del Granduca di Toscana (+Firenze 1596)
= Pesaro 1564 Virginia del Monte, figlia di Ranieri del Monte dei Marchesi del Monte Santa Maria, 1° Conte di Monte Baroccio e Nobile Romano, e di Minerva Pianosa (*Pesaro o Venezia 1548, +Urbino 1609) (v.)
F1. Orazio, 4° Conte e Rettore Pontificio di Sant’Agata Feltria, vi ottenne il titolo Marchionale nel 1636, Patrizio di Urbino e Patrizio Genovese (+Sant’Agata Feltria 1642)
F2. Giambattista, Patrizio di Urbino e Patrizio Genovese (+giovane)
F3. Agostino, Patrizio di Urbino e Patrizio Genovese (*1570, +22-II-1600). Egli lasciò una discendenza illegittima, con cognome Fregoso, cui fu riconosciuto dal governo Pontificio il titolo di Marchesi di Sant’Agata, estinta nel 1824.
F4. Aurelio II, 2° Marchese e Rettore Pontificio di Sant’Agata Feltria, Patrizio di Urbino e Patrizio Genovese (+Sant’Agata Feltria 1660)
F5. Guido Ubaldo, Abate Commendatario di San Michele Arcangelo di Lamoli (+Urbino 1635)
F6. Chiappino, Patrizio di Urbino e Patrizio Genovese, Colonnello delle Armate della Repubblica di Venezia (+di peste Peschiera 1629)
F7. Alessandro, Patrizio di Urbino e Patrizio Genovese, Cavaliere dell’Ordine di Santo Stefano, Governatore Militare di Portoferraio (+1648)
E2. Federico, Patrizio di Urbino, Patrizio Genovese, Colonnello delle Armate della Repubblica di Venezia, Governatore Militare di Candia 1597 (+Candia 1603)
E3. Gentile (+Perugia 1581)
= Pier Gentile della Staffa, Conte di Paciano, Calcione e Palagio, Patrizio di Perugia
E4. Lavinia (*1560 ca., +Sorrivoli 1607)
= 1581 Romolo Roverella, 3° Conte di Sorrivoli, Signore di Polenta, Patrizio di Ferrara e Ravenna, Patrizio di Cesena (*Ferrara 1560, +Cesena 1590) (v.)
C2. Ludovico, Patrizio Genovese, Capitano delle Armate della Repubblica Genovese 1484, Commissario della Riviera di Ponente 1512, Ambasciatore della Repubblica di Genova presso la Santa Sede 1512
C3. Federico, creato Cardinale di Santa Romana Chiesa dell’Ordine dei Preti nel Concistoro del 19-XII-1539, Cardinale Prete del Titolo dei Santi Giovanni e Paolo 4-II-1541, Arcivescovo di Salerno dal ?-V-1507 al 1529, Vescovo di Gubbio dal 1508, Abate Commendatario di San Benigno di Digione dal 1522, Abate Commendatario di Santa Croce di Fonte Avellana dal 1532, Capo del Consiglio del Doge di Genova dal ?-VI-1513 al 7-IX-1515, Capitano Generale della Repubblica di Genova dal?-VI-1513, Vice Governatore di Genova per il Re di Francia dall’8-IX-1515 al 30-V-1522, Ammiraglio della Repubblica di Genova dal?-VI-1521 (*Genova 1480 ca., +Gubbio 11-XI-1541, sepolto nel Duomo di Gubbio)
C4. Simonetto, Patrizio Genovese, Capitano delle Armate del Duca di Urbino 1502, Governatore di Sarzana 1512-1513 e di Savona 1514-1528, Commissario della Lega Santa nella Riviera di Ponente 1526 (+Genova 1536 ca.)
= Savona (?) 1520 ca. una Caterina, forse figlia di Pietro Giustiniani de Banca, Patrizio Genovese
C5. Battista, Patrizio Genovese, Ambasciatore della Repubblica di Genova alla Repubblica di Venezia 1515 (+Padova 1515)
C6. Caterina, Signora di Peyronas dal 3-XII-1521 al 1532, ebbe il titolo di “Cugina del Re di Francia” il 3-XII-1521 (test. Thourd 19-IV-1539, +Thourd 1541, sepolta nella Cattedrale di Digne)
= Matteo de Baschi, Conte del Cayla, Conte di Baschi, Patrizio di Orvieto
C7. Beatrice detta Bettina (+Boglio/Beuil 1516)
= Genova 1499 Onorato I Grimaldi, Barone di Boglio (Beuil), Signore della Val di Massa e Patrizio Genovese (*1470 ca., +1523) (v.)
C8. Costanza (+Bardi 1531)
= il Conte Marcantonio Landi dei Conti della Val di Taro (+1527) (v.)
B2. Antoniotto, Patrizio Genovese (+giovane)
B3. Donna Battistina (+Ferrara 1491)
= 1461 il N.H. Ambrogio Contrari, 1° Conte di Vignola, Signore di Montebonello, Savignano, Montefestino e Montecorone, Patrizio Veneto e Patrizio di Ferrara (+Ferrara 28-IV-1493) (v.)
B4. Donna Leonarda (+Ferrara post 1491)
= 1466 Scipione di Meliaduse d’Este, Patrizio di Ferrara (+22-III-1500) (v.)
B5. Novella (+giovane)
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RE: Fregoso
FREGOSO (o CAMPOFREGOSO)
Linea d’Oltregiogo
BATTISTA I, Doge di Genova dal 24-III-1437 al 25-III-1437, Signore di Gavi dal 1436, Capitano Generale delle Due Riviere 1416, Ammiraglio del Regno di Napoli 1420 (*Genova 1380, +Genova 20-VI-1442, sepolto nella Chiesa di San Francesco di Castelletto di Genova);
m. 1) Genova 1410 ca. Violante Spinola, figlia di Opizzino Spinola, Patrizio Genovese (+Genova 1418);
m. 2) Lucca 1420 Ilaria Guinigi, figlia di Paolo Guinigi, Signore di Lucca (+1445)
A1. [ex 1°] Teodora detta Tommasa (*1410 ca., test. 1453); m. Francesco Leardi, Patrizio Genovese
A2. [ex 1°] Domenico, Patrizio Genovese (+giovane)
A3. [ex 1°] Agostino, Patrizio Genovese (+giovane)
A4. [ex 1°] Angela (*1415 ca., +post 1472)
A5. [ex 1°] PIETRO II, Doge di Genova dall’8-XII-1450 all’11-V-1458, Signore di Gavi dal 20-VI-1442 al ?-VIII-1447, Signore di Novi dal ?-XII-1442 (investitura rinnovata 6-X-1458), Signore di Voltaggio dall’11-V-1458 (investitura rinnovata 6-X-1458), Luogotenente Dogale nella Guerra di Finale 15-XI-1447 (*Genova 1417, +ucciso in una scaramuccia, Genova 14-IX-1459);
m. 1450 Bartolomea Grimaldi, figlia di Giovanni I Grimaldi, Signore di Monaco, Mentone e Roccabruna, e di Pomellina Fregoso (*1425 ca., +Novi 1475) (v.)
B1. BATTISTA II, Doge di Genova dal 28-XI-1478 al 25-XI-1483, Governatore di Genova per il Duca di Milano dal 4-X-1478 al 25-XI-1478, 2° Conte di Novi dal 1500, Signore di Novi (investitura del Duca di Milano 1470) fino al ?-VII-1487 (confiscato e dato al cugino Fregosino), Signore di Rivanazzano dal 1461 (sotto tutela della madre, investitura rinnovata 1467, 1470 e 1477) al 1488 (confiscato), Signore di Calcababbio fino al 18-XII-1493 (vende ai Botta di Pavia), poeta e umanista (*Genova 2-II-1452, +Roma 8-VIII-1504);
m. 1) Catocchia Spinola, figlia di Marco Spinola, Patrizio Genovese (+1470 ca.)
m. 2) 1475 ca. Bernardina Torelli, figlia di Cristoforo I Torelli, Conte Sovrano di Montechiarugolo e 1° Marchese di Casei con Cornale, e di Taddea Pio dei Signori di Carpi (*14…, +1513) (v.)
C1. [ex 1°] Pietro, 3° Conte di Novi fino al 19-VII-1529, Patrizio Genovese, Capitano delle Armate del Duca di Milano 1495-1499 (*1470 ca., +Alessandria 1548);
m. Pavia 1512 Auriga Gambara, figlia del Conte Niccolò Gambara, Conte di Gambara, Signore di Manerbio, Gottolengo e Quinzano, e di Lucrezia Gonzaga dei Conti di Novellara (+1561) (v.)
C2. [ex 2°] Martino, Patrizio Genovese (*1477/8, +1510);
m. Violante Salvago, figlia di Agostino Salvago, Patrizio Genovese
B2. Rinaldo, Cavaliere di Rodi, Priore di Tortona dell’Ordine Gerosolimitano 1480 (+Tortona post 1498)
B3. Tristano, Patrizio Genovese (+post 1481)
B4. Maria detta Mariola (test. 1495); m. Raffaele di Bartolomeo Gatti, Nobile di Tortona
B5. Orietta (+post 1481); m. 1) Galeazzo Cavanna, Signore di Castel Gazzo, Patrizio Genovese e Nobile di Tortona; m. 2) Gabriele di Battista Pino, Patrizio Genovese (+post 1494)
B6. Orvietana (*Genova 1455, +Casale 1482); m. 1470 ca. Bonifacio Paleologo dei Marchesi di Monferrato (poi Marchese Bonifacio III), Capitano Generale delle Armate del Monferrato (*Casale 13-VI-1424, +Casale 31-I-1494) (v.)
B7. Oriana (+post 1484); m. il N.H. Pietro di Bartolomeo Pisani, Patrizio Veneto
A6. [ex 2°] Pandolfo, Patrizio Genovese, Presidente della Podesteria di Genova 1454, Comandante Generale delle Armate della Repubblica di Genova 1454, Castellano e Governatore di Castelletto 1464 (*Genova 1421/2, +1470 ca.);
m. 1) Maria Fieschi, figlia di Giovanni Antonio Fieschi, dei Conti di Lavagna, Signore di Calice Ligure e Patrizio Genovese, Ammiraglio della Repubblica di Genova, e di Giorgetta Fregoso;
m. 2) Nicoletta N
B1. [ex 2°] Pier Bendetto, Patrizio Genovese (+post 1514);
m. Maria Lomellini, figlia di Pasquale Lomellini, Patrizio Genovese
B2. [ex 2°] Tommasino, Patrizio Genovese (+post 1516)
B3. [ex 2°] Leonello, Patrizio Genovese (+post 1500);
m. Maddalena Fregoso, figlia di Bartolomeo di Gerolamo Fregoso, Patrizio Genovese, e di Brigida de Fornari (+post 1505) (v.)
C1. Cleopatra; m. don Emmanuele de Lermo, Hidalgo, Ammiraglio d’Aragona
C2. Ilaria; m. Marengo di Gentile Marengo, Nobile di Novi
B4. [ex 2°] Ilaria (+post 1478)
B5. [ex 2°] Dorotea (+post 1514); m. Bernardino di Crema
A7. [ex 2°] Tommaso, Signore di Rivanazzano 27-IV-1453, Patrizio Genovese, Cavaliere di Rodi, Governatore di Savona 1450, Capitano di Galera della Repubblica di Genova 28-VI-1454, Capitano Generale delle Galee della Repubblica di Genova dal 19-V-1457 al 29-VIII-1458 (*Genova 1425 ca., +decapitato Genova ?-X-1459);
m. 1) 1450 Caterina Alidosi, figlia di Riccardo Alidosi, Conte di Sassiglione, Signore di Castel del Rio e Senatore di Roma, e di Caterina Alidosi dei Signori di Imola (+1455 ca.) (v.)
m. 2) 1455 ca. Giovanna Bianca d’Angiò, Bastarda d’Angiò e Signora di Mirabeau, figlia naturale di Renato d’Angiò, Duca di Angiò e Lorena, Re Titolare di Napoli, Sicilia e Gerusalemme, Conte di Provenza (+1470)
A8. [ex 2°] Clemenza (*Genova 1429, +Genova 1507); m. 1) ante 1453 Giovanni Giustiniani Longo, Patrizio Genovese ed Ammiraglio della Repubblica di Genova; m. 2) Genova 14… Giorgio del Carretto, Marchese di 1/2 di Zuccarello, Consignore di Castelvecchio di Rocca Barbena, Monesiglio, Niella, Murialdo, Bossolasco, Somano, Serravalle e Bardineto, Consuperiore di Monesiglio, Alto e Caprauna (+ante 19-II-1498) (v.)
A9. [ex 2°] PAOLO, Doge di Genova dal 14-V-1462 al 31-V-1462, dall’8-I-1463 al 20-IV-1464 e dal 25-XI-1483 al 6-I-1488, Governatore di Genova per il Duca di Milano dal 6-I-1488 all’8-VIII-1488, Cardinale di Santa Romana Chiesa 15-V-1480, Cardinale Prete del Titolo di Santa Anastasia dal 3-V-1480 al 23-III-1489 e Cardinale Prete del Titolo di San Sisto dal 1490 ca., Arcivescovo di Genova 6-II-1453 (consacrato il 12-IV-1456), Vescovo di Accia (Ajaccio) dal 1452 al 1495, Vescovo di Corsica dal 1493, Abate Commendatario di Sant’Andrea di Sestri Ponente 1452, Abate Commendatario di San Bernardo di Fontevivo 1470, Canonico della Cattedrale di Savona 23-VII-1448, Ammiraglio di Santa Romana Chiesa ?-VI-1481, proprietario e comandante di una flotta corsara dal 1464 al 1477 (*Genova 1430, +Roma 22-III-1498, sepolto nella Chiesa dei Santi Dodici Apostoli di Roma)
B1. [naturale da una novizia, legittimato dal Conte Palatino Giangaleazzo Agnelli con assenso imperiale il 16-VI-1496] Conte Fregosino, Conte Palatino del Sacro Romano Impero 16-VI-1496 (nominato in occasione della legittimazione, il 16-IX-1497 ebbe anche la concessione dell’uso dell’aquila imperiale nello stemma), Signore ?-VII-1487 e 1° Conte 1496-1500 di Novi, Signore di Nibbiano, Pieve d’Incino, Squadra dei Mauri, Montagna d’Introzzo, Varenna, Mandello, Dervio, Corenno e della Valsassina dal ?-VII-1487, Signore di Marisca e di Corte Saviola 30-IV-1489, Patrizio Genovese, Chierico della Arcidiocesi di Genova, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Genova 1479-1481 (*Genova 1460 ca., +decapitato Bologna 10-I-1512);
m. ?-VII-1487 Chiara Sforza, Signora di Novi, Nibbiano, Pieve d’Incino, Squadra dei Mauri, Montagna d’Introzzo, Varenna, Mandello, Dervio, Corenno, Marisca, Corte Saviola e della Valsassina, vedova del Conte Pietro dal Verme, figlia naturale e legittimata di Galeazzo Maria I Sforza, Duca di Milano (*Pavia 1467, test. 15-III-1530, +Milano 1531) (v.)
C1. Conte Paolo, Conte Palatino del Sacro Romano Impero, Signore di Marisca, Signore di Nibbiano, Squadra dei Mauri, Montagna d’Introzzo, Varenna, Mandello, Dervio, Corenno e della Valsassina fino al 14-VI-1533 (vende al Senatore Conte Francesco Sfondrati), Signore di Pieve d’Incino fino al 1-II-1541 (vende al Senatore Conte Don Giano dal Verme), Signore di Corte Saviola fino al 1544 (vende a Don Ferrante Gonzaga Conte di Guastalla), Patrizio Genovese (*1489, +Milano 1545);
m. 1) Paola Visconti, figlia di Antonio Visconti, Signore di Lonate Pozzolo e Corgeno, Consignore di Somma, Crenna e Agnadello e di Maddalena Trivulzio (+1518) (v.)
m. 2) 1520 ca. Ginevra da Correggio, figlia di Giberto da Correggio, Conte di Correggio, e di Violante Pico della Mirandola dei Conti di Concordia (+1500 ca., +Milano 1557) (v.)
D1. [ex 1°] Fegosino, Patrizio Genovese
D2. [ex 2°] Giberto, Patrizio Genovese
D3. [naturale da NN] Troilo, Monaco Cistercense nel Monastero di Santa Croce di Gerusalemme di Roma, autore della Confessio Fulgosiana, celebre agiografia
C2. Ottaviano, Patrizio Genovese, Capitano delle Armate Pontificie 1512-1521, Capitano delle Armate del Re di Francia dal 1521 (*1491/2, +1525 ca.)
B2. [naturale da una novizia] Alessandro, Vescovo di Ventimiglia dal 1487 al 24-I-1502 e dal 1511 al 5-III-1518, Capitano delle Armate Pontificie 1519 (*Genova 1462/3, +Roma 1520/30)
B3. [naturale da una novizia] Tommaso, Patrizio Genovese (+giovane)
B4. [naturale da una novizia] Agostino, Patrizio Genovese (+giovane)
B5. [naturale da una novizia] Fregosina (+giovane)
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RE: Fregoso, de Milão
Ver Tit. de Fragosos, no Alão de Moraes, vol.IV
1-Pietro Fregoso, oriundo de Milão (e não Fulgosi), dizem ser filho de Octaviano Fregoso, duque de Génova, vindo para Portugal já no decurso do séc. XVI e a quem D. João III fez algumas mercês. Casou em Chaves. Filho :
2-Jerónimo Fernandes Fragoso, almotacé das Execuções em Lisboa. Casou com N….Fernandes. Teve entre outros :
3-Francisco de Milão, moço da câmara do rei D.Sebastião, a quem matou um raio.
3-Paulo de Milão Fragoso, advogado da Casa da Suplicação, casou primeiras núpcias com Maria de Abreu e segundas núpcias com D. Maria Serrão, cristã-nova, filha de Afonso Serrão da qual teve : 4-Jerónimo Milão Fragoso, que obteve carta de Brasão de Armas de Fragoso, a 13-XII-1627
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RE: Dos Fregoso, de Italia aos Fragoso de Portugal
Caro confrade:
Não está provado que os Fragosos de Portugal provenham dos Fregosos de Itália. Existem Fragosos em Portugal, documentados, desde o reinado de D. Dinis.
Nada permite, de forma minimamente fundamentada, estabelecer uma relação entre os italianos Fregoso e os portugueses Fragosos, que se encontram disseminados pelo centro e sul do nosso território desde o séc. XIV.
Não afirmando nada de contrário ao que Alão avança, se posso sugerir alguma coisa, dir-lhe-ia que começasse por investigar o que as nossas fontes documentais (na Torre do Tombo, por exº) dizem sobre esses Milão Fragoso.
É que não me espantaria nada, muito pelo contrário, se eles fossem portuguesíssimos (tanto os Milões como os Fragosos).
Cumprimentos
Miguel Côrte-Real
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RE: Dos Fregoso, de Italia aos Fragoso de Portugal
Caro Miguel Côrte-Real
Realmente, tirando a semelhança no nome e a tradição que vieram de Milão, apontada por Alão de Morais, nada se prova.
Julgo também fantasiosa dar por pai de Pedro Fragoso, o Octaviano Fragoso de Génova, quando uma carta de brasão de um seu bisneto diz se chamar Pedro Álvares Fragoso. Mas também não me espantava nada que os Fragoso, do reinado de D.Dinís fossem oriundos de Itália, lembro que os Pessanhas vieram com muita gente.
Abraços
Óscar Caeiro Pinto
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RE: Dos Fregoso, de Italia aos Fragoso de Portugal
Caro Óscar Caeiro Pinto:
Repare que a minha preocupação não é negar uma origem que desconheço. A única coisa que devo e posso fazer é chamar a atenção para uma postura muito habitual dos nobiliaristas, e de todos nós em geral, quando se desconhece a origem duma família ou de um apelido. Em vez de investigar uma solução possível nas nossas fontes, investigando-as, desatam a estabelecer ligações com famílias com apelidos aparentemente semelhantes. Em muitos dos casos qualquer investigador com um mínimo de traquejo dos nossos arquivos, e alguma sensibilidade histórica, genealógica e sociológica, de imediato constata a sua impossibilidade, pelo menos nos moldes com que habitualmente essas hipóteses são colocadas.
Este caso dos Fragoso é apenas um, entre muitos, no universo das nossas famílias.
Concordo consigo quando põe a hipótese de alguns apelidos serem de origem estrangeira e terem entrado, eventualmente, ao longo dos séculos XIII-XIV, não só com o Almirante Pessanha mas também ao longo das intensas relações económicas e comerciais que mantivemos com comunidades de florentinos, genoveses, sicilianos, catalãos, flamengos, etc, etc, muitas delas cá assentadas e representadas (Lisboa, por exº).
Creio, por aquilo que vou conhecendo para o Algarve (e pontualmente para o Alentejo), que muitas das famílias estrangeiras em Portugal datam o seu estabelecimento exactamente dessa altura.
Outras são tão estrangeiras como extraterrestres. Falta prová-lo. Por que razão os Falcões o serão ? Quando os temos cá para dar e vender na 1ª metade do séc. XIV, espalhados um pouco por todo o Alentejo, antes portanto do reinado de D. João I e D. Filipa de Lancastre, no séquito da qual, salvo erro, teria vindo o 1º Falcão, segundo os genealógicos. Ou os Leote ? Ou os Martelo ? Ou os Guerreiro ? Ou os Vargas ? Ou os Alpoim? Ou os Horta ? etc, etc, etc
Era necessário fazer um levantamento de todas as famílias de apelidos tradicionalmente tratados como de origem estrangeira, as várias versões conhecidas sobre essa origem e os seus autores genealógicos. Para a partir daí cada um poder confrontá-las com os elementos documentais de que dispõe.
No Algarve: Dórias, Botins, Francas, Sárreas, Ribadeneiras, Mascorros, Contreiras, etc , etc estão cá desde o XIV, mas atenção, contam-se inúmeros os membros de cada uma dessas linhagens nesse século, o que pressupõe estabelecimentos anteriores; Viveiros (esta é para LSV se me ler) estão no Algarve, pelo menos, desde inícios do séc. XVI.
A minha intervenção neste caso dos Fragoso Milão deve-se somente A PURA INTUIÇÃO. Juraria que são tão italianos como eu. Milão é, como sabe, nome com que se apelidam várias famílias e pessoas portuguesas, de todos os extractos sociais e étnicos.
Cumprimentos,
Miguel Côrte-Real
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RE: Dos Fregoso, de Italia aos Fragoso de Portugal
Caro Miguel,
Ora nem mais. A "lenda" dos Fragosos das Alcáçovas entroncarem nos Fragosi italianos não é para mais mais do que isso. Uma lenda.
Em Portalegre, e terras vizinhas, existem Fragosos documentados desde 1300, ou antes, sendo este o morgadio mais antigo instituido nessa cidade, então vila, onde existe um túmulo com estátua jacente de Gaspar Fragoso, no Convento de São Francisco dessa cidade.
Abçs
NB
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RE: Dos Fregoso, de Italia aos Fragoso de Portugal
Caro Nuno:
Infelizmente só conheço esse jacente de fotografia. Parece ser extraordinário. Pois é, isto tem a ver com a tal questão muito portuguesa de que temos falado. Muita especulação para tão diminuto trabalho de campo.
Abraços
Miguel
P.S.: E força com o teu magnífico trabalho sobre as ordenanças e milícias portuguesas.
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RE: Dos Fregoso, de Italia aos Fragoso de Portugal
Caro Miguel,
Este teu tópico, pela pertinência e exemplos, vai de encontro àquilo que temos discutido várias vezes. Quantos apelidos foram formados, ou apareceram, no Sul desde o Séc. XIII?
Em tempos, talvez num tópico do ano 2000, escrevi aqui sobre apelidos alentejanos, como os Porcalhos (do célebre e celebrado Vasco Porcalho), os Mascorros, Romachos (deduzidos documentalmente nas chancelarias desde 1400 - um dia alguém vai escrever que são Romavov, p.e.), linhas de Encerrabodes, Cabras (de Elvas, com foro desde o séc. XV), e outros que pelo nome não percam.
E as famílias antigas? Estão no Sul linhas varonis de Aboins de Elvas (Séc. XIV), Vasconcelos (Elvas - Vasconcelos Azevedos- Esporão, Alter, etc), Silvas (Campo Maior - chefia), Pessanhas, Vaz Pinto (Ferreiros e Tendais - destes tive conhecimento por ti), etc., etc.
Abçs
NB
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Dos Fregoso, de Italia aos Fragoso de Portugal
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